Ti capita mai di prendere appunti al computer e faticare nell’applicarci uno studio profittevole?
Al termine della lezione ti senti esaltato e non puoi fare a meno di congratularti con te stesso per l’enorme quantità di appunti che sei riuscito a trascrivere in quelle poche ore. Pagine e pagine di spiegazione impresse nero su bianco e salvate in formato digitale così da poterle comodamente recuperare nel momento desiderato. Te lo ripeti nella testa: se prendo appunti in questo modo, l’esame non potrà che andare in maniera superba.
Ma poi qualcosa succede.
Qualche settimana dopo riapri il tuo file per prepararti allo studio, e improvvisamente quegli appunti non sembrano più così perfetti. Quelle pagine e pagine accumulate per ogni singola lezione si sono trasformate in più di 100 pagine di soli appunti (e ancora mancano tre settimane alla fine del corso!), inoltre gli stessi concetti sono ripetuti in continuazione e spesso manca un senso logico che connetta i vai paragrafi.
Dopo due ore dedicate all’analisi degli appunti ti rendi conto che stai ancora cercando di sistemarli, e che sei solo alle prime pagine, e quindi, sconfortato dagli scarsi risultati, inizi chiederti cosa puoi fare.
Come puoi trovare un metodo più efficace per prendere appunti e non scoraggiarti prima di iniziare lo studio vero e proprio?
Analizziamo un metodo tanto semplice da sorprenderti…
Ti ricordi i “bei vecchi tempi” delle medie e delle elementari in cui prendere appunti a mano era la norma?
A sostenere l’efficacia di questa pratica si è aggiunta un’autorevole ricerca pubblicata sullo Psychological Science da Pam Mueller (Università di Princeton) e Daniel Oppenheimer (Università della California) dall’eloquente titolo The Pen Is Mightier Than the Keyboard che ha rivelato come prendere appunti a mano porta più benefici di quelli che potresti immaginare.
Prendendo appunti a computer ti sarai sicuramente reso conto che molto di frequente gli appunti che prendi sono molti di più rispetto a quelli che ti servono.
E nonostante questa pratica possa in qualche modo calmare l’ansia tipica dello studente che vive nel costante terrore di essersi perso “qualcosa di importante”, avere pacchi e pacchi di appunti da studiare (che si aggiungono a libri, slide, riassunti,…) non è certo il miglior modo per ottimizzare i tempi di studio.
Scrivendo a mano, all’opposto, per limiti fisici si è impossibilitati a trascrivere con esattezza ogni parola pronunciata dal professore e per questa ragione si è costretti a scegliere solo i concetti più importanti e gli esempi più significativi tralasciando le inutili ripetizioni e le divagazioni non pertinenti al tema del corso.
In questo modo, fin dalla primissima fase di acquisizione dei dati, si innesca un meccanismo di analisi critica ed elaborazione che facilita il ricordo. Inoltre, è più facile studiare da appunti essenziali presi da noi stessi o da un flusso continuo di parole ininterrotte che devono per forza di cose essere prima rielaborati?
Sei sulla tua banco intento a prendere appunti. Bottiglietta d’acqua vicina, libro nello zaino in caso di emergenza. Nel bel mezzo di un’altra lezione. Ma all’improvviso una notifica sul computer distoglie la tua attenzione (grazie Whatsapp Web!) e la tua attenzione viene puntualmente spostata dalla materia a tutt’altro argomento e ti convinci a rispondere a quel messaggio, “ma solo a questo, poi basta”. Quindi ricominci a seguire, sperando di non avere troppe difficoltà, ma la lezione non ti appassiona, il professore non riesce a prenderti e la tentazione è troppo forte… una sbirciatina veloce su Facebook per vedere cosa c’è di nuovo e poi si riparte.
Il problema di questo approccio è che ogni distrazione ti costa molto più di quei pochi secondi (o forse minuti?) persi effettivamente controllando i vari social o rispondendo a qualche messaggio.
Un’approfondita ricerca portata avanti da Gloria Mark (Università della California), Daniela Gudith e Urlich Klocke (Università Humboldt) ha misurato il costo delle distrazioni. Secondo lo studio, le distrazioni non influiscono solo sul tempo effettivo dedicato a svolgere un altro compito, ma influiscono in modo negativo sulla nostra concentrazione per circa 25 minuti (23 minuti e 15 secondi per l’esattezza).
In altre parole, quei 30 secondi impiegati a postare su Snapchat equivalgono a 25 minuti di distrazione.
Appare quindi evidente come limitare al massimo le distrazioni si traduce in un istantaneo incremento della produttività, un piccolo accorgimento che puoi applicare al tuo studio per risparmiare un’enorme quantità di tempo.
Anche in questo campo, prendere appunti a mano limita le distrazioni al fare qualche scarabocchio sul foglio mentre il computer e il tablet… Lo sai bene.
È sempre più comune vedere bambini di pochi anni utilizzare un iPad con la disarmante semplicità di chi ha imparato fin da piccolo a rapportarsi con gli strumenti digitali, tanto che in alcune scuole elementari dell’Indiana (negli Stati Uniti) dal 2014 l’insegnamento della scrittura a mano non sarebbe più stato un obbligo. Tuttavia, l’abbandono di questa pratica ha molti risvolti negativi.
La professoressa Virginia Berginger (Università di Washington) evidenzia come la scrittura a mano sia completamente diversa da quella a computer per il fatto che la prima richiede l’esercizio sequenziale di una serie di movimenti per formare una lettera, mentre la seconda si risolve nella semplice pressione di un bottone sulla tastiera.
Questa differenza è importante perché gli studi sul cervello hanno dimostrato che i movimenti sequenziali delle dita attivano regioni collegate al pensiero, al linguaggio e alla memoria. Questo allenamento cerebrale, questa stimolazione neurale, non si verifica nella scrittura a computer e di conseguenza non si verificano i benefici associati.
Uno studio pubblicato nel 2008 dal Dr. James sul Journal of Cognitive Neuroscience ha dimostrato i benefici della scrittura a mano durante l’apprendimento di un nuovo linguaggio.
Ciò che sorprende maggiormente del suo studio è che gli stessi benefici non valgono solo per una nuova lingua, come il cinese, ma per un qualsiasi linguaggio che utilizza caratteri differenti da quelli a cui siamo abituati, come ad esempio la musica o la chimica.
Queste sono le principali ragioni per cui prendere appunti a mano è più conveniente rispetto al prendere appunti con un computer, ma posso già vederti obiettare dicendo che tu sei troppo lento a scrivere, e la tua mano e il tuo polso non riescono a sopportare ore e ore di appunti ininterrotti.
La risposta è sì. Le mappe mentali, uno strumento ideato dallo psicologo inglese Tony Buzan che ha il grande vantaggio di stimolare contemporaneamente sia l’emisfero destro che quello sinistro del cervello, dando qui la possibilità di mantenere una concentrazione elevata per ampi intervalli di tempo.
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