Ti sei mai sentito dire quanto è importante avere un metodo di studio efficace che ti permetta di ottenere i risultati che desideri?
Probabilmente, quelle stesse persone ti hanno anche precisato che il processo per migliorare il metodo di studio è lungo e tortuoso, tanto da farti chiedere se davvero vale la pena di avventurarsi in un cambiamento simile.
Nonostante concordi sul fatto che non esiste una bacchetta magica in grado di trasformare il tuo studio dall’oggi al domani, ci sono alcuni semplici modifiche in grado di rendere lo studio più efficace e produttivo semplicemente applicandole.
Curioso di vedere quali? Scopriamolo insieme…
Lo so, avendo il computer sempre dietro, sia a lavoro che all’università, la tentazione di utilizzarlo per qualsiasi cosa, inclusa la scrittura è molto forte. Numerosi studi hanno però dimostrato come la scrittura a mano porti forti benefici, paragonata a quella con il PC.
Sono quattro i principali benefici che si riscontrano:
Uno degli errori più frequenti che gli studenti fanno nello studio è quello di sottolineare contemporaneamente alla prima lettura.
Il principale problema di questo approccio è che non sapendo cosa verrà dopo è difficile (se non impossibile) sottolineare le parti davvero importanti di un testo e molto spesso il risultato finale assomiglia molto a questo:
Pagine e pagine piene fino all’orlo di sottolineature (magari anche di colori diversi) e a volte con una precedente sottolineatura a matita che si traducono in una perdita di tempo durante lo studio e una difficoltà nel riconoscere gli argomenti realmente importanti di un capitolo o i passaggi chiave di un procedimento.
Uno studio sull’efficacia della sottolineatura portato avanti da 5 professori di psicologia provenienti da alcune delle più prestigiose università americane (Università di Kent State, Università di Duke, Università del Wisconsin-Madison e Università della Virginia) ha comparato alcune strategie di studio ed è giunto alla conclusione che sottolineare (se non si sa come fare) è una delle strategie meno proficue per il metodo di studio.
In particolare, citando lo studio: “sulla base delle evidenze, valutiamo la sottolineatura come una tecnica di scarsa utilità. Nella maggior parte delle situazioni esaminate e con la maggior parte dei partecipanti, sottolineare fa poco per incrementare le performance. Può aiutare quando gli studenti hanno la conoscenza richiesta per sottolineare più efficacemente, o quando si ha a che fare con testi particolarmente difficili, ma può danneggiare le performance in compiti di livello più elevato che richiedono la capacità di fare deduzioni”.
Inoltre: “Molti studi non hanno dimostrato alcun beneficio nel sottolineare (nel modo in cui è tipicamente utilizzata questa strategia) rispetto alla semplice lettura, perciò l’argomentazione riguardante i benefici della sottolineatura è ampiamente contestabile”.
Quindi è sfatato il mito secondo cui la sottolineatura deve per forza essere una fase inclusa in ogni buon metodo di studio.
Ora sta a te decidere se iniziare ad eliminarla gradualmente o se perlomeno iniziare utilizzarla in modo più produttivo. Per fare ciò il primo passo è leggere prima di sottolineare, leggere il capitolo, non il semplice paragrafo, e solo in una seconda fase dedicarsi alla sottolineatura. Per gli altri passi ti rimando al punto successivo che si occuperà nello specifico di come sottolineare efficacemente.
Nel punto precedente hai visto come la sottolineatura possa essere saltata senza danneggiare il tuo metodo di studio, ma siccome probabilmente prima di abbandonare i tanto amati evidenziatori passerà ancora del tempo in questo punto ci concentriamo sull’esaminare gli errori principali che si fanno durante la sottolineatura per poi delineare un procedimento più efficace.
Nell’esaminare gli sbagli commessi durante la sottolineatura vanno tenute presenti due cose:
Avere come riferimento questi due punti ti permettere di eliminare la maggior parte degli errori, ma alcuni potrebbero essere così radicati nel tuo metodo di studio da renderti impossibile definirli degli errori quindi ecco un elenco dei più importanti:
Questo è il più comune e più frequente errore commesso dalla maggior parte degli studenti. Per paura di impiegare troppo tempo si sottolinea senza prima avere una panoramica completa dell’argomento e di come è impostato sulle pagine del libro. Il risultato più comune è quello di un’eccessiva sottolineatura che ha come principale effetto quello di invadere il libro e rendere molto più pesante lo studio costringendo a numerose riletture.
Diretta conseguenza del punto precedente è quella riempire il testo di colore come se fosse la tela di un pittore e nonostante quella sia una carriera percorribile, il risultato che ci si trova davanti una volta terminato l’attacco d’arte è un ammasso uniforme tutto evidenziato che non permette alcune distinzioni tra gli elementi principali e quelli secondari. Il mantra attraverso il quale l’evidenziatore viene impugnato con tanta veemenza è che “tutto è importante”, ma non esiste nulla di più sbagliato.
Il Principio di Pareto dimostra che in natura il 20% di un insieme contribuisce all’80% del risultato. Questo stesso principio si applica alle vendite, al reddito di un’azienda o di un Paese, e anche allo studio.
In altre parole, è il 20% di un testo a fornire l’80% delle informazioni necessarie per l’esame, il resto è tutto materiale di contorno necessario per pubblicare il libro, ripetizioni inutili e materiale di supporto di cui si può fare tranquillamente a meno.
Individuare quel 20% di informazioni dovrebbe essere lo scopo principale di ogni studente.
A meno di avere una padronanza incredibile nell’arte della sottolineatura, utilizzare evidenziatori di colori diversi è una pratica tanto inutile e deleteria quanto dispendiosa di tempo. Sì, perché bisogna decidere quale colore utilizzare per questa pagina, oppure qual è il colore primario e quello secondario, quale per le cose veramente importanti e quale per quelle un po’ meno importanti… E si finisce per riempire tutto il foglio con colori diversi, senza che questo faciliti in alcun modo il successivo studio, e anzi avendo sprecato un’enorme quantità di tempo. Se vuoi iniziare a migliorare il tuo metodo di studio fin da oggi, scegli un colore e d’ora in poi utilizza soltanto quello. Già così avrai risparmiato tempo prezioso da dedicare alle attività che preferisci fare nel tuo tempo libero.
Altro errore collegato a una sorprendente perdita di tempo è quello della sottolineatura con il righello. Visto che il tempo è una risorsa scarsa e preziosa, perché non impiegarla più efficacemente sottolineando a mano? È più semplice, più veloce, e (ultima ma non meno importante) non c’è bisogno di avere il righello sempre a portata di mano. Sembra assurdo, ma mi è capitato di assistere a scene in cui lo studio di un esame che si sarebbe svolto la settimana dopo veniva rimandato di un giorno per l’irreparabile mancanza del righello. Meglio evitare il problema e togliersi il dente fin da subito.
Questo vizio è, per così dire, “figlio” della sottolineatura con il righello e della sottolineatura con più colori. Normalmente la prima sottolineatura viene fatta con righello e matita e successivamente si applica una seconda mano di colore, in base all’effettiva importanza dell’argomento. Come è facile intuire questa pratica, fortunatamente in via d’estinzione, si traduce in decine di minuti buttati al vento che possono essere molto più efficacemente sostituiti da un’unica e puntuale sottolineatura a mano.
Abbiamo già visto che prendere appunti a mano aiuta a ricordare meglio rispetto a quelli presi a computer, quindi perché utilizzare le mappe mentali?
Ecco perché:
scrivere a mano può essere un processo lento e stancante. E nonostante ciò non sia di per sé un male, le mappe mentali permettono di mantenere alta la concentrazione e la capacità di elaborazione critica, aumentando notevolmente la velocità nel prendere appunti
ti è mai capitato di tornare a casa, rileggere gli appunti presi qualche ora prima, e non riuscire a seguire con precisione il filo del discorso? Usando le mappe mentali queste situazioni tenderanno a scomparire dato che sei tu a dare un filo logico alla mappa.
So cosa stai pensando: perché il fatto che le mappe mentali siano più compatte dei tradizionali appunti è un vantaggio per il mio metodo di studio? La risposta è semplice: a molti studenti succede che dopo mesi di lezioni il volume degli appunti sia pari o superiore a quello del libro di testo. Il problema principale è che quelle infinite pagine di appunti sono perlopiù riempite da inutili ripetizioni che i professori (per chiarezza espositiva e per permettere a chi ha saltato qualche lezione di seguire ugualmente) inevitabilmente fanno. Tutte queste pagine non fanno altro, però, che rallentare il tuo studio perché ti costringono a una seconda fase di rilettura e scrematura degli appunti. Con le mappe mentali elimini questa fase, e risparmi tempo.
Stimolando in maniera attiva sia l’emisfero sinistro che l’emisfero destro del cervello, le mappe mentali ti tengono incollato alla lezione e ti precludono da numerose ed inutili distrazioni, e ti permettono di concentrarti al massimo su quello che il professore sta spiegando.
Consiglio bonus: usa un quaderno con fogli di un giallo chiaro per aumentare ulteriormente la concentrazione.
Il difetto principale degli appunti tradizionali è che non si adattano in maniera semplice e intuitiva alle spiegazioni dei professori. I salti temporali, le divagazioni, le risposte a domande riguardanti una parte spiegata l’ora prima sono tutte situazioni che mettono in crisi chi prende appunti con carta e penna. Le mappe mentali, al contrario, permettono di aggiungere rami in ogni momento e si adattano facilmente alle esigenze di ogni studente.
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Non sai come costruire una mappa mentale efficace?
Leggi la guida di EgoFormazione che spiega i segreti per costruire una mappa mentale efficace in quattro passi e inizia ad utilizzarle per prendere appunti fin da subito.
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Ora che sai disegnare una mappa mentale (guarda il box blu in alto) puoi estendere il loro utilizzo e sostituirle ai soliti schemi e riassunti.
Oltre ai vantaggi già elencati nel punto precedente, e che valgono anche per questo caso, il punto di forza principale delle mappe mentali rispetto ai classici schemi e riassunti è la semplicità che si ha nello studiarle.
Quello che si inserisce in una decina di pagine di riassunti può facilmente essere rappresentato in un’unica mappa, e il vantaggio che ne consegue si traduce in un forte risparmio di tempo e in un metodo più efficace.
Ti è mai capitato di arrivare tardi a una consegna? Di arrivare agli ultimi giorni di un esame con l’acqua alla gola e con troppo poco tempo e troppe cosa da fare?
Se sei come la maggior parte degli studenti, avrai quasi certamente risposto in modo affermativo.
Non sarebbe bello evitare di dover fare le ore piccole la sera prima (come se servissero a qualcosa tra l’altro), così da ridurre ansie e inutili preoccupazioni che hanno l’unico effetto di peggiorare la tua performance finale?
Il motivo per cui ti riduci sempre all’ultimo anche nello svolgimento dei compiti più importanti è che non hai mai imparato ad organizzare il tuo studio. E come avresti potuto? Difficilmente qualche insegnante alle elementari insegna a gestire il tempo di studio, e successivamente i professori non hanno tempo a sufficienza per dedicare ore del loro programma all’impostazione di un metodo di studio.
Quello che non ti hanno mai detto è che organizzare il tempo è semplice.
Ipotizziamo che per il prossimo esame che avrà luogo esattamente tra 25 giorni tu debba preparare un libro di testo di 400 pagine.
In questa situazione molti studenti, dopo aver fatto una semplice divisione, pensano: “Bene, studiando 16 pagine al giorno riuscirò ad essere preparato per l’esame“. Peccato che poi puntualmente non lo sono, o sono costretti a fare le ore piccole le sere prima dell’esame.
Questo perché dividere il numero di pagine per il numero di giorni a disposizione non tiene conto di due fattori molto rilevanti:
Puoi raccontarti quello che vuoi, ma avendo a disposizione 25 giorni per preparare un esame non li utilizzerai mai senza interruzione.
Magari un giorno lo dedicherai agli amici, uno alla ragazza o al ragazzo e uno anche per dare una mano in casa. Inoltre, su 25 giorni totali, vanno considerati almeno due giorni di ripasso.
Ecco così che in un attimo i giorni per preparare l’esame si sono trasformati da 25 a 20. E allo stesso modo le pagine da fare diventano 400/20 = 20.
Ma c’è un altro fattore che ancora non abbiamo preso in considerazione.
La difficoltà delle pagine da studiare, lo sai, non è costante. Solitamente all’inizio, nei primi capitoli, si trovano gli argomenti più semplici, quelli basilari che servono ad introdurre l’argomento e a fornire le basi per quelli successivi. Queste prime pagine sono anche le più facili da studiare, mentre verso la fine diventa necessario elaborare tutti i concetti precedenti per arrivare a un’argomentazione o un ragionamento più strutturato e complesso.
È quindi utile programmare il tempo tenendo conto di questo fattore, ma come?
Tornando all’esempio di prima, invece di fare 20 pagine al giorno, poniti come obiettivo di farne 25.
In questo modo, ogni quattro giorni di studio ne guadagnerai uno, che potrai dedicare allo svago o potrai utilizzare per affrontare con più calma gli argomenti finali.
Per programmare fisicamente il tempo e migliorare il tuo metodo di studio, munisciti di carta e penna (o di un foglio Excel) e costruisci innanzitutto una tabella simile a questa:
Prima di iniziare è opportuno sottolineare che puoi ovviamente adattare la tabella di marcia in modo da far corrispondere il suo utilizzo alle tue preferenze, tuttavia nel corso del tempo ho notato alcune modalità che ne facilitano l’uso e la rendono più funzionale.
Ma non è tutto. Ti servirà preparare anche un’altra tabella: il calendario di studio.
Se la tabella di marcia ha la funzionalità di darti una panoramica generale per indirizzare al meglio il tuo studio, il calendario ti offre la possibilità di organizzarlo al meglio nel dettaglio, settimana dopo settimana.
Immagina che la tabella di marcia sia la bussola che indica la direzione, e il calendario di studio la mappa su cui leggere le indicazioni. Combinati insieme questi due strumenti possono dare una forte spinta al tuo metodo e portarti ad ottenere i risultati che desideri nello studio.
Per rendere facilmente fruibile, anche a livello grafico, il calendario assegna colori diversi alle varie materie e aggiorna mano a mano le ore che decidi di dedicare a quelle materie.In questo modo avrai con un solo colpo d’occhio una panoramica generale del tempo che stai dedicando ad ogni esame nel corso della settimana e potrai correggere eventuali errori di percorso semplicemente dedicando maggior tempo a esami che ne richiedono di più, sottraendolo a quelli a cui ne serve meno di quanto inizialmente ipotizzato.
Clicca qui per scaricare gratuitamente la tabella di marcia e il calendario di studio in formato Excel e inizia a migliorare da oggi il tuo metodo di studio