Tutto muscoli e niente cervello? Non proprio!!
Il celebre luogo comune viene sfatato da numerosi studi!
Sembra infatti che le persone fisicamente allenate siano predisposte ad avere anche un cervello più allenato.
All’università dell’Illinois alcuni ricercatori hanno dimostrato che tra i bambini di 9-10 anni, chi fa più attività aerobica presenta nel cervello una materia bianca più compatta e fibrosa, segno che le varie regioni cerebrali comunicano tra di loro meglio e più velocemente.
Bambini con un più alto livello di allenamento aerobico mostrano maggiori volumi di materia grigia in regioni cerebrali importanti per la memoria e l’apprendimento , spiega Laura Chaddock-Heyman, autrice principale dello studio.
Per farlo i ricercatori hanno prima di tutto selezionato un campione omogeneo di 24 bambini con uno status socio-economico simile, un QI nella norma e nessuna difficoltà nota di apprendimento.
Quindi li hanno sottoposti a dei test di allenamento aerobico per verificare il livello di fitness di ciascuno. Infine hanno utilizzato una particolare tecnica di imaging, detta del tensore di diffusione, per verificare come l’acqua si diffondeva nei tessuti in cinque tratti di materia bianca all’interno del cervello.
Nei bambini più allenati la diffusione risultava minore, segno che la materia bianca era più fibrosa e compatta. Questo a sua volta significa che i collegamenti tra le varie aree del cervello sono migliori, il che migliora le performance.
Le differenze più marcate sono state identificate nel corpo calloso, che collega gli emisferi destro e sinistro del cervello, nel fascicolo arcuato longitudinale superiore, che collega i lobi frontale e parietale, e infine nella corona radiata, che collega la corteccia al tronco cerebrale.
“Tutti questi tratti hanno dimostrato di avere un ruolo fondamentale nell’attenzione e nella memoria“, spiega la ricercatrice.
Studi precedenti svolti nello stesso laboratorio avevano trovato una relazione tra la forma fisica e l’integrità della materia bianca negli adulti. Quindi essere in forma conferisce effetti positivi sulla materia bianca nel corso di tutta la vita.
Al Georgia Institute of Technology, un nuovo studio fornisce inoltre nuove prove e sposta l’attenzione dall’esercizio aerobico (corsa, cyclette, nuoto) a quello anaerobico (piegamenti, sollevamento pesi etc). E ci consegna un risultato molto interessante: bastano 20 minuti di sforzo per veder migliorare la propria memoria a lungo termine di eventi passati del 10 per cento.
Nonostante tutto questo abbia senso c’è ancora una domanda che rimane da porsi: “Come può un’attività che allena gambe o braccia aiutarci a ricordare meglio chi abbiamo visto e cosa abbiamo fatto giorni prima? “
Il segreto, secondo i ricercatori, sarebbe tutto in quel piccolo stress che anche un breve esercizio fisico genera nel nostro corpo.
In seguito a questo, verrebbe rilasciata una maggior quantità di noradrenalina, un ormone che rafforza la memoria.
Che a fare sport ne guadagni non solo la salute del corpo, ma anche quella della mente, non è cosa nuova.
Giovenale (Satire, X, 356) scrivendo la sua celebre locuzione “mens sana in corpore sano”, spesso erroneamente interpretata, non intendeva però suggerire che in un corpo sano c’è sicuramente una mente sana, ma che bisogna pregare affinchè gli Dei ci concedano l’uno e l’altra.
Questo nasce infatti dall’idea di Aristotele, che sosteneva che mente e corpo possono crescere soltanto insieme, ma allenati e sforzati in momenti separati, per evitare che lo sforzo di una vanifichi e/o impedisca l’altro e perché possano supportarsi a vicenda.
Se infatti siamo dotati di entrambi è nostro compito allenarci da tutti i punti di vista per fare in modo di performare al meglio, sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista mentale.
Buon allenamento!!