Essere consapevoli per imparare ad agire
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4 giugno 2015 - 16:07, by , in blog, 1 comment

Anche quest’anno, come da tradizione, ho festeggiato il mio compleanno nella maniera che preferisco: sciando. In quest’occasione è nata anche una riflessione sulla consapevolezza che vorrei condividere qui con voi.

Sciare è uno sport complesso che prevede un mix di tanti elementi in gioco oltre a se stessi: dalla qualità della neve e la preparazione degli sci, alle temperature, fino alla visibilità e il meteo.

Tutti questi elementi sono da gestire esattamente come nella vita di tutti i giorni. Che sia per lavoro o per questioni personali spesso ci troviamo di fronte a situazioni che potrebbero rendere non così fluido il raggiungimento degli obiettivi che vogliamo ottenere.

In questi 38 anni sono stato amato, odiato, criticato, seguito, sbeffeggiato, deriso, incoraggiato, ostacolato, esaltato, apprezzato, compreso, sostenuto.  Credo che molte altre persone nella vita si ritrovino in queste situazioni.

Ho scelto un lavoro per il quale incontro più o meno 20 persone diverse quasi ogni settimana, per cui l’esposizione alle critiche e agli elogi è centuplicata. Per questo motivo ultimamente mi sono ritrovato a vivere un dualismo incredibile: in una situazione lavorativa ho ricevuto dei riscontri non proprio edificanti e in un’altra, vissuta praticamente in parallelo, ho vissuto uno dei momenti più appaganti del mio percorso professionale.

Questo dualismo mi ha dato modo di riflettere e comprendere in maniera ancora più profonda che nella vita se sei disposto ad apprendere, tutto ma proprio tutto insegna.

Proprio mentre ero sugli sci in questi giorni, con la mente un po’più libera dai pensieri quotidiani e supportato dall’endorfine create dallo sport in alta quota, mi sono chiesto come sia stato possibile ricevere dei riscontri così diversi in situazioni così tanto simili. La mia risposta è che l’approccio che abbiamo alle situazioni cambia completamente il risultato finale.

Essere consapevoli dei propri punti di forza e delle proprie aree di miglioramento e costruire questa consapevolezza con attenzione ed esperienza, rende le persone molto più forti e meno attaccabili, ma soprattutto trasforma le critiche costruttive in una grande opportunità per crescere e imparare.

Fino a qualche anno fa l’approccio alle critiche era per me decisamente complesso. Le vivevo come ferite e ritenevo importante correre al riparo, in una maniera super stressata che poteva solo peggiorare la situazione.

Quando il mio approccio è cambiato ho scoperto che essere certi dei propri mezzi, del proprio ruolo e di cosa si vuole ottenere è la soluzione per fare in modo di non “reagire” ma “agire” nei confronti delle critiche.

Quando si reagisce si tenta di difendersi e giustificarsi.

Quando si agisce, si diventa proattivi, ci si pone domande. Si può iniziare a chiedere cosa c’è di buono in quella critica, a cosa può essere utile, come si possa crescere e agire di conseguenza.

Ecco cosa ho pensato allo Stelvio in questi giorni: nello sci non si smette mai di imparare, i maestri stessi ogni anno fanno un corso d’aggiornamento per ricevere i feedback per migliorare. Allora perché nello sport è così normale allenarsi, mentre nella vita di tutti i giorni le critiche, che dovrebbero fungere da allenamento, ci fanno reagire anzichè agire?

L’approccio cambia tutto. Vivere la vita come se fosse uno sport probabilmente renderebbe chiunque un po’ più consapevole e trasformerebbe molte situazioni stressanti in semplici momenti utili a imparare.

Anche questo è apprendimento…

 

1 commento on "Essere consapevoli per imparare ad agire"

Carlo Bottinelli - 6 giugno 2015 Rispondi

Giovani leggerti è sempre un piacere!

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