Materie Scientifiche
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Learning Skills - ESERCIZI

Tecniche di memoria e materie scientifiche:
Se hai creduto di non essere portato, ti stupirai a scoprire che è solo
questione di metodo!

Ciò che spiego in queste pagine è frutto di tutta la mia esperienza scolastica, intensa e, purtroppo, piuttosto travagliata.
La creazione, la consapevolizzazione e l’uso di queste regole per lo studio si basa sul confronto con diversi studenti e professori, sullo studio individuale, di gruppo e di lezioni private, pertanto per molto tempo una collezione di tanti insuccessi che mi hanno poi portata ad apprendere e a strutturare un nuovo metodo, che è poi stato in grado di portarmi a ottenere ottimi risultati. Pertanto vi esorto ad utilizzarle quanto più vi è possibile sfruttando così la mia esperienza, in quanto sicuramente avrete modo di fare la vostra, a partire da base che vorrei passarvi.

 

Regole generali

 

1. Nello studio delle materie scientifiche fate grande attenzione ad impadronirvi degli argomenti basilari ed elementari che possono sembrare ovvi e perciò spesso non sono adeguatamente sottolineati da docenti non abituati ad immedesimarsi negli studenti. Rendetevi conto che senza possedere queste basi non potete seguire il docente nei suoi approfondimenti, riuscireste soltanto a fissare dei ragionamenti tanto elaborati quanto inutili.

2. Studiate in gruppo. Potete facilmente comprendere che le materie scientifiche per la loro complessità richiedono capacità eterogenee (di analisi e di sintesi della teoria, fiuto nella scelta degli esercizi, astuzia nel selezionare i temi d’esame, conoscenza di persone più avanti nella preparazione e abilità nell’utilizzo dei materiali tecnici fornitivi dai professori. E’ pertanto necessario che interagiate con persone che vi completino. Qualsiasi scusa in merito alle difficoltà di studiare in gruppo si risolve nel fatto che, come collaboratori dovete essere dei leader e quindi ingegnarvi a creare un gruppo e a farlo funzionare. Aiutando gli altri, aiuterete voi stessi.

3. Informatevi dettagliatamente sulle modalità d’esame o di interrogazione e su eventuali possibilità concesse dal docente. Chiedete ai compagni e anche ai professori, usando i giusti modi e facendo delle buone domande, riuscirete ad ottenere delle ottime risposte.

4. Lavorate per concetti e parole chiave anche su brani analitici chiedendovi: “quali concetti vuole esprimere questo brano?” Comunque sia alla fine voi quei concetti li dovrete sapere, la cosa migliore è quindi individuarli subito. Qualora doveste avere delle difficoltà può aiutarvi pensare che l’autore ha prima pensato quei concetti e poi ha cercato di esporli per iscritto, voi dovete solo fare il passaggio inverso.

5. Sfruttate al massimo quanto vi è stato spiegato al corso di memoria Learning Skills, in particolare O.P.Q.R.S.T. quindi soffermatevi su quegli argomenti che non avete mai visto. Cercate di fare collegamenti e di avere al più presto una visione globale della materia.

6. I testi:
a) Conviene munirsi di un testo istituzionale, di solito piuttosto voluminoso che consulteremo magari solo tre volte ma che in quelle occasioni risulterà determinante.
b) Gli strumenti principali devono comunque essere: appunti e dispense del professore.
c) Esercitatevi! Fornitevi di un eserciziario, oppure utilizzate gli esercizi che trovate nel vostro libro di testo. Applicate ciò che avete appreso per farlo diventare un automatismo.

7. STUDIATE CON PIACERE e già molto tempo prima dell’esame chiedetevi:
“HO IMPARATO DA QUESTA MATERIA CIO’ CHE PERSONALMENTE MI INTERESSAVA E MI PIACEVA CAPIRE PER IL FUTURO?”
Se la risposta è SI, la vostra mente vi permetterà di passare l’esame e tutto ciò che studierete da quel momento in poi servirà solo ad aumentare il voto.
Se la risposta è NO dovrete lavorare per trovarvi una motivazione per passare lo stesso l’esame.
Ponetevi altre domande, spostate il vostro focus sulle cose positive, e fatevi delle domande come:
“COSA POSSO TROVARE DI INTERESSANTE PER ME?”
“COME POTRO’ UTILIZZARE AL MEGLIO QUESTI INSEGNAMENTI NELLA MIA VITA?”
O se proprio il vostro cervello non vuole seguirvi chiedetegli:
“COME POSSO FINIRE DI STUDIARE IL PIU’ IN FRETTA POSSIBILE?”

Ricordate che il vostro cervello può essere il miglior Problem Solver del mondo. Dobbiamo solo imparare a dargli delle buone indicazioni.

Prima gli esercizi:

A cosa serve risolvere i problemi:

La risoluzione dei problemi serve da un lato a capire la teoria, dall’altro a mettere in evidenza ciò che si credeva di aver capito della teoria; risulta quindi che teoria e problemi non devono essere separati nello studio di una materia e tanto meno i problemi devono essere affrontati senza aver studiato la teoria corrispondente. Qualunque procedimento diverso si risolve in una incredibile perdita di tempo, spreco di fatica e porta all’oblio di tutto nel giro di poche settimane. Lo studio ideale consiste nella presa di conoscenza di alcuni problemi, poi nello studio della teoria corrispondente e infine nella risoluzione dei medesimi mediante la teoria appresa.

Per passare l’esame bisogna innanzi tutto passare lo scritto, quindi eventualmente l’orale.

Comunque è necessario aver ben compreso la teoria e ciò significa saperla applicare per risolvere gli esercizi.

Pertanto, comunque si voglia vedere, è conveniente buttarsi subito sugli esercizi ma facendoli in modo intelligente. Magari cominciando direttamente dai temi d’esame visto che sono quelli che ci troveremo ad affrontare, è meglio cominciare subito ad imparare a risolverli.
Imparare a risolvere un tema d’esame significa studiare mirando a creare una procedura risolutiva.

Qui di seguito descrivo il metodo che ritengo più efficace per crearsi una procedura e per ottenere così il duplice scopo di conoscere la teoria e saperla applicare e di saper risolvere il tema che sarà proposto allo scritto.

Metodo:

NB: nel fare tutto quanto segue siate precisi e formali in quanto abituarsi alla precisione e avere un proprio, intelligente, formalismo permette di non commettere allo scritto i cosiddetti errori “di distrazione” che in realtà denotano scarsa dimestichezza con le procedure e che comunque compromettono l’esito della prova.

1. Il foglio:

Utilizzate per fare gli esercizi un foglio protocollo uguale a quello della verifica o dell’esame. Anche se non dovrete consegnarli o mostrarli a nessuno.

Esercitarvi su fogli volanti o disordinati, permetterà alla vostra mente di associare una forma di stress nei confronti di quella materia. Frasi come “è tutto un casino!” o “non capisco niente” sono spesso associate a un disordine fisico che si traduce velocemente in disordine mentale.

Se invece farete attenzione ai dettagli e alla cura del vostro materiale, sarete in grado di entrare nello stato di concentrazione adeguato in modo molto più semplice e veloce.

2. Il titolo:

Ad ogni esercizio dovremo dare un titolo che ci indichi perché lo stiamo facendo e che ci consenta di applicare la medesima procedura a tutti gli esercizi o temi che, essendo affini, avranno un titolo uguale o molto simile.

Questo ti suggeriamo di scriverlo in colore rosso: potrete ulteriormente creare una distinzione tra il titolo principale (obiettivo dell’esercizio) e i titoli secondari (strumenti utilizzati nell’esercizio) in base alla grandezza o al carattere della scrittura.

Esempio:Esercizio su MOMENTO DIPOLARE, attraverso geometria molecolare e elettronegatività

3. Regole generali

Avendo cominciato gli esercizi senza aver studiato la teoria sicuramente incontreremo parole che non ci sono note e si richiederà di eseguire procedimenti che non conosciamo. A questo punto andiamo a studiare solo la parte di teoria relativa a quel ben determinato esercizio avendo cura di riportare sul nostro foglio in colore verde tutte le definizioni, le formule e i teoremi che possono tornarci utili (studiamo così la teoria e capiamo effettivamente a cosa serva, saremo così sicuri di avere già molti agganci per ricordarla).

Regole particolari

A questo punto dovremo essere in grado di cominciare la risoluzione dell’esercizio sfruttando sia le parti in verde con formule o miniprocedure e avremo analizzato la teoria che avremo cura di riportare evidenziandola in giallo sul nostro foglio di esercizi o sulla nostra mappa. Se non fossimo riusciti ad individuare una traccia di soluzione dalla sola teoria possiamo fare ricorso ad eserciziari o dalle esercitazioni in classe. In questo caso copiare capendo si rivelerà utilissimo.

È chiaro che qui è indispensabile aver dato un titolo significativo all’esercizio (se così non fosse, è il momento buono per cambiarlo).

Osservazioni

Tutti i nostri personalissimi  commenti, o quelle “frasette” citate spesso dai professori, che ci danno la senzazione di aver capito vanno assolutamente riportate; il viola è il colore che utilizzeremo.

Alla fine disporremo di un testo o di una mappa multicolore in cui per la nostra mente la parte nera o blu va scomparendo mentre rimane in risalto una vera e propria coloratissima procedura di risoluzione.

Ulteriori regole pratiche

Se non riuscite a risolvere gli esercizi con il metodo precedentemente esposto questo vi consentirà comunque di individuare i punti dove avete maggiore difficoltà, concentratevi su di essi e dedicategli tutto il tempo necessario. Non ha infatti alcun senso fare un gran numero di esercizi “facili” e andare comunque all’esame senza avere risolto i nostri problemi.

Oltre alle procedure per gli esercizi, per qualsiasi cosa studiate createvi delle regole risolutive ricordando che se quanto pensate di avere capito non lo potete scrivere e spiegare non è di sicuro una regola.

Una massima di Einstein recita “Non hai veramente capito qualcosa finché non sei in grado di spiegarla a tua nonna.”

 

L’ORALE

Posto che l’obiettivo sarà passarlo a pieni voti e sapere tutto il necessario, sappiamo che, per tempistiche ridotte o per la mancanza di un’adeguata pianificazione potrebbe non essere possibile, quindi:

meglio avere qualche idea su ogni argomento che avere alcuni argomenti ben preparati ed altri sui quali si farebbe scena muta.

Anche se la materia è piuttosto analitica, descrivete oralmente gli argomenti il più possibile, dimostrando di avere capito senza andare a impelagarvi in dimostrazioni scritte se non richieste.

Ti invito a utilizzare tecniche di visualizzazione che stanno dando ottimi risultati a tanti studenti. In particolare può essere utile visualizzarsi all’esame mentre il professore ci fa le domande; ci guardiamo mentre rispondiamo rilassati e disinvolti, ascoltando attentamente quello che ci chiedono e come rispondiamo. Spesso è capitato che le domande precedentemente visualizzate fossero quelle effettive.

Naturalmente questo non vi esime dal documentarvi al massimo delle vostre possibilità sulle domande che vengono fatte di solito tramite i metodi tradizionali quali: andare a vedere gli orali prima del vostro appello o ascoltare le interrogazioni, chiedere a chi a già sostenuto l’esame, domandare a professori e assistenti quali argomenti ritengono più significativi e su quali argomenti incontrano maggiori difficoltà di solito gli studenti. Tenete presente che le domande specifiche non sono mai più di 19. In totale è stato stimato che per un esame universitario non ne esistano più di 60.

 

Tecnica per le dimostrazioni dei teoremi

  • Suddividere la dimostrazione nei vari passi fondamentali immaginando  di doverla spiegare al professore senza scrivere nulla.
  • Riportare i vari passi sulla vostra mappa mentale
  • Riscrivere completamente la dimostrazione guardando solo il foglio dei passi:
  • se riuscite tutto bene
  • se  vi bloccate scrivete in rosso ciò che vi siete dimenticati e aggiungetelo nel foglio dei passi

Chiedetevi “ se all’esame potessi guardare il foglio dei passi sarei in grado di riscrivere la dimostrazione? ” Se non è così  modificatelo ulteriormente.

NB. Se avete bisogno di più di otto punti memorizzati per poter riscrivere la dimostrazione molto probabilmente non l’ avete capita o vi mancano delle nozioni di base ( tipicamente: trigonometria , algebra dei polinomi, integrazioni e derivazioni varie etc.)

Il modo più semplice per avere il foglio dei passi all’esame è quello di trasportarlo nella vostra mente memorizzando i vari passi tramite :

  • Parole chiave: associate ad immagini e collegate con una storiella.
  • Schedario Mentale: associando l’ordine dei passi attraversi le schede. 
  • Loci: costruendo un percorso mentale sfruttando un luogo come supporto conosciuto.

Credo sia chiaro a tutti che a questo punto ripassare la dimostrazione significherà semplicemente rievocare le immagini e ricostruire mentalmente i vari passaggi senza doverli riscrivere.

Con evidenti vantaggi di risparmio di tempo e qualità del ricordo.