Cosa posso fare per te?: Ti racconto il corso in prima persona
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3 marzo 2016 - 19:38, by , in blog, 1 comment

Buonasera,

mi chiamo Simone Schiavo e sono il nuovo Marketing Manager di EgoFormazione. Ovviamente per testare in presa diretta il prodotto su cui andrò a fare l’attività di marketing mi è stata data la possibilità di frequentare il corso. Voglio raccontarti come è andata, ma soprattutto voglio cercare di farti rivivere insieme a me le esperienze e le sensazioni che si provano frequentando questo corso.

Buona lettura, e se poi avrai delle domande sarò felice di risponderti nei commenti.


Cosa posso fare per te?

Queste parole sono le prime parole che vengono in mente quando si tratta di ospitare una persona cara, o quando bisogna prendersene cura. E così anche io, nell’introdurti al mio primo articolo su questo blog, mi sono posto la stessa domanda: “Cosa posso fare per te?” E sono arrivato a una conclusione piuttosto semplice: accompagnarti al meglio in questa lettura, e lasciarti con una domanda ancora più importante a cui io sono riuscito a dare una risposta che mi sta lasciando estremamente soddisfatto.

Quindi cosa posso fare di meglio per te se non raccontarti questi miei primi tre giorni di corso? Ma voglio farlo in un modo diverso dal solito. Non voglio raccontarti il dettaglio delle tecniche di apprendimento, o come costruire una mappa mentale, o lo svolgimento del corso (informazione che puoi trovare facilmente qui); voglio raccontarti il corso parlandoti dei cambiamenti che ho piacevolmente potuto sperimentare io stesso e osservare nei miei compagni di corso.

La prima enorme differenza che ho notato ripensando in questi giorni al corso è  quella tra il silenzioso benvenuto che ci si è dato tra corsisti il venerdì sera e l’allegria, la spensieratezza e la gioia nel salutarsi (tutti per nome) la domenica sera. Un’atmosfera totalmente ribaltata, e una fortuna poter vivere un’esperienza del genere. Allo stesso modo il silenzio delle prime spiegazioni ha lasciato spazio a un turbinio di domande contagioso. Un circolo virtuoso che nel chiarire la curiosità di uno chiariva la curiosità o l’incertezza di tutti gli altri. Come dovrebbe essere un’aula! Il modo giusto di apprendere.

Ma la differenza che per me è stata più illuminante (il motivo per cui ho scritto questo articolo) è stata questa: il cambio di mentalità. Totale. Nell’arco di tre giorni ho potuto osservare un totale sconvolgimento di quelle che erano le aspettative, di quelle che erano le curiosità, di quelle che erano le proposte.

Ma andiamo con ordine. Hai delle curiosità sul corso o sulla sua utilità? Continua a seguirmi, perché non sei l’unico. Essere curioso è giusto. Bene, ti dico questo, dopo solo tre giorni la domanda che si sentiva non era più: “Ma il corso servirà davvero a qualcosa?”, bensì: “Sarò abbastanza bravo da applicarmi?”.

In soli tre giorni le insicurezze legate all’efficacia del corso erano svanite, polverizzate, e quello che era rimasto, di tanto in tanto, era una lieve incertezza sulle proprie capacità. Che più ci penso e più mi rendo conto quanto è fenomenale questo fatto.

Ovviamente un cambio del genere, una consapevolezza del genere, ha lasciato lo spazio a un numero sempre crescente di domande. Ed è stato sorprendente ascoltare come le domande non fossero incentrate su argomenti appena spiegati, ma su come io che faccio la domanda posso applicare quello che ho imparato nella mia vita di tutti i giorni.

“Ma come lo uso per imparare una nuova lingua?”. “E per ricordarmi tutti gli articoli come faccio?”. “E se io volessi imparare questa nuova materia, come potrei fare?”. “E se devo dare un esame?”.

E ad ogni puntuale risposta si poteva leggere la soddisfazione genuina nel capire che davvero tutto quello che si impara è applicabile per se stessi. E fin da subito. E può portare enormi benefici.

Siamo letteralmente sommersi dalle informazioni. Ogni giorno il nostro cervello viene assalito da un numero di immagini, lettere e audio che neanche possiamo contare. Affrontarle al meglio porta da subito vantaggi estremamente tangibili.

Prova a pensarci, immagina di poter imparare e ricordare quello che ti serve per qualsiasi cosa ti interessi dieci volte più velocemente? Come investiresti il tempo risparmiato?

Ecco, è questa l’aria che si respira al corso. La stessa aria che ho respirato anche io e che non vedo l’ora di continuare a respirare tra poco più di una settimana, nel weekend conclusivo. La stessa aria che ti auguro di respirare presto.

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